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22.02 il Senato Italiano è chiamato a discutere e a votare una risoluzione sul CETA

Mercoledì prossimo, 22 febbraio 2017, il Senato Italiano è chiamato a discutere e a votare una risoluzione sul CETA rimasta nel cassetto per diversi mesi.
Sarà il primo passo del processo di ratifica che chiederà al Parlamento italiano, nei prossimi mesi, di approvare l’accordo con il Canada.

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Per l’occasione, la Campagna Stop TTIP Italia, lancia la prima mobilitazione diretta sui nostri rappresentanti in Parlamento. Nonostante il CETA sia passato a Strasburgo con il benestare di parte degli eurodeputati eletti nel PD, non deve passare l’idea che quest’ultimo sia un buon affare per il nostro Paese. Esattamente come il TTIP, infatti, l’accordo con il Canada abbassa il livello di tutela dei diritti e dell’ambiente in Europa e in Italia. Si rischia un abbandono definitivo del principio di precauzione in favore di un approccio irresponsabile che va a scapito dei lavoratori, dei servizi e della qualità dei prodotti. Questa deriva va fermata immediatamente dai Paesi che più avrebbero da perdere approvando il CETA. L’Italia rischia 40 mila posti di lavoro, una riduzione della sicurezza alimentare, un indebolimento della lotta al cambiamento climatico, il probabile ingresso di OGM e di prodotti trattati con pesticidi non consentiti in Europa, e la competizione delle sue piccole imprese con prodotti di scarsa qualità in misura tale da mandare in rovina interi settori dell’economia locale.

Per questo chiediamo con urgenza a tutte le cittadine e i cittadini italiani di scrivere ai senatori della propria circoscrizione.
A seguire, la bozza di email preparata dalla rete Stop TTIP, da inviare agli indirizzi dei senatori che trovate in questi link (prima lista: PD e Gruppo Misto)


On. Senatore, On. Senatrice,

la recente ratifica del CETA al Parlamento europeo ha fatto emergere in tutta la sua drammaticità la spaccatura interna non solo tra gli eurodeputati, ma anche in seno alle nostre società sugli impatti negativi che l’accordo con il Canada potrà avere sui diritti economici, sociali e ambientali. È assolutamente necessario aprire un ampio dibattito nazionale con la società civile, evitando qualsiasi accelerazione del processo di approvazione che possa danneggiare un confronto trasparente e un dibattito democratico, grandi assenti durante la fase negoziale del CETA.

Nei mesi passati oltre 450 tra Ong e associazioni di consumatori hanno inviato numerosi documenti e ricerche sui rischi del CETA e nei giorni scorsi diverse organizzazioni sindacali e di categoria si sono espresse con viva preoccupazione riguardo le ricadute occupazionali. Le Regioni Puglia, Calabria e Toscana hanno espresso la loro ferma contrarietà alla ratifica del trattato, consce dei rischi per l’agricoltura e le piccole imprese.

Come cittadino/a italiano/a e come elettore o elettrice nella circoscrizione dove Lei è stata/o eletta/o, sono particolarmente preoccupata/o della politica economica e commerciale messa in campo dalla Commissione Europea. Il TTIP prima e adesso il CETA, per una serie di questioni già evidenti nei testi ufficiali, disegnano una prospettiva di sviluppo che rischia di impattare negativamente sulla filiera agroalimentare italiana, sulla tutela ambientale e persino sulle prerogative degli organismi democraticamente eletti nel nostro Paese, attraverso l’istituzione di un sistema per la risoluzione delle controversie potenzialmente lesivo delle prerogative costituzionali. Il tutto senza offrire garanzie esigibili per le condizioni e i diritti dei lavoratori.

L’Italia sarà ora chiamata a ratificare il CETA, un accordo i cui rischi sono noti dalle analisi effettuate sul testo consolidato. Per questo crediamo necessario esprimere voto contrario alla Risoluzione che Lei è tenuto a votare questo mercoledì: la ratifica del CETA non può passare sotto silenzio a tal proposito Le chiedo di prendere in seria considerazione le preoccupazioni espresse nei documenti inclusi nel testo di questa lettera, esprimendo una chiara posizione contraria.

Qui può trovare i documenti a cui fare riferimento (https://goo.gl/lLPnoO) e un’argomentata smentita sulle posizioni a sostegno dell’accordo (https://goo.gl/dV8qez)

Rimango in attesa di una sua cortese risposta e le invio cordiali saluti

Firma (nome e cognome, città)

via #StopCETA: ora la lotta si sposta in Italia — Stop TTIP Italia