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#StopEuMercosur: non svendiamo il pianeta e la nostra salute

Parte in tutta Europa e nei Paesi dell’America Latina la nuova campagna sostenuta da 265 organizzazioni e sindacati, 42 solo in Italia

Con il nuovo report di Stop TTIP Italia “Pianeta Svenduto” e una lettera firmata da 265 organizzazioni europee e latinoamericane parte oggi la Campagna #StopEuMercosur, per fermare uno dei trattati più tossici mai formulati, negoziato dall’UE con i Paesi del mercato comune sudamericano (Mercosur): Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay.

Il documento è firmato, in Italia, da Stop TTIP Italia, Fairwatch, CGIL, Terra!, Greenpeace, Legambiente, ARCI, ARCS, Slow Food, Attac Italia, ISDE, Navdanya International, Fridays For Future Italia, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, LAV, A Sud, Movimento Consumatori, COSPE, Coordinamento Nazionale No Triv, Transform! Italia, USICONS, Associazione Botteghe del Mondo, AIMeF, Movimento Umanista Popolare, Coordinamento Nord-Sud del Mondo, CiLLSA, Civica, Fondazione Capta, Sobrevivencia, Fridays For Future Pisa, Fridays For Future Roma, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Hemp Revolution, Comitato Stop TTIP Udine, Slow Food Cremonese, Verdi Europa Verde Milano, ProDES FVG-ASP, Associazione culturale Musica in corso, Associazione Natura, Cavalli e Carrozze, Acqua Bene Comune Valle Telesina, Salviamo il Paesaggio Casalasco, Meetup Andora in Movimento, Associazione Il Chicco di Senape.

Con questa lettera, indirizzata ai Governi, al Parlamento europeo e alla Commissione europea, la società civile sui due lati dell’Atlantico si mobilita contro un accordo commerciale che rischia di alimentare la distruzione dell’Amazzonia e le violazioni dei diritti umani, soprattutto per i popoli indigeni. Il tutto per aumentare gli scambi fra l’Unione europea e i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) di prodotti particolarmente dannosi per il clima e l’ambiente: da un lato il trattato vuole facilitare l’industria automobilistica europea – e soprattutto tedesca – mentre dall’altro aiuterà allevatori e agricoltori brasiliani e argentini a spedire in Europa centinaia di migliaia di tonnellate di carne, soia, biocarburanti e altri prodotti agricoli, tra cui OGM e prodotti trattati con pesticidi spesso vietati. Tutte produzioni ricavate spesso dalla deforestazione dell’Amazzonia, che con l’abbattimento di regole e controlli potranno entrare nei nostri mercati a prezzi così bassi da colpire duramente il settore agricolo nazionale e continentale. Non solo: anche se ormai è incontestabile il collegamento fra allevamenti industriali e pandemie, questo accordo rafforza un settore che sta contribuendo ad una crisi ecologico-sanitaria senza precedenti.

Per accendere un faro sugli impatti ecologici, economici e sociali dell’accordo UE-Mercosur, Stop TTIP Italia pubblica oggi “Pianeta Svenduto”, un rapporto di analisi che va nel merito del trattato commerciale per dimostrarne l’insostenibilità e spingere la politica a prendere una posizione netta contro la sua approvazione. Finora, tuttavia, l’Italia si è allineata acriticamente alle posizioni favorevoli di altri paesi europei, come dimostrano le dichiarazioni della Viceministra degli Esteri, Marina Sereni e del Ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola. Il rapporto che pubblichiamo oggi e la Campagna #StopEuMercosur contengono tutti gli elementi per mettere da parte questo ottimismo e assumere una prospettiva più critica.

Come siamo arrivati a questo punto? Dopo 20 anni, i negoziati tra l’UE e i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) sono culminati in un accordo politico nel giugno del 2019. Da allora la Commissione europea sta preparando il documento per la ratifica definitiva, che spetta al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali. Ma questo accordo è molto controverso: i Parlamenti di Austria, Olanda e Vallonia lo hanno addirittura respinto per com’è oggi, mentre alcuni stati membri (Francia e Irlanda) hanno espresso chiare critiche. È difficile infatti trovare un accordo commerciale più pericoloso per l’ambiente, il clima e i diritti umani di quello con il Mercosur. Le politiche antidemocratiche e del presidente brasiliano Jair Bolsonaro stanno colpendo tutti i cittadini, ma in particolare le minoranze e le comunità indigene. Inoltre, la sua vicinanza alle lobby della carne e della soia alimentano gli incendi nella foresta Amazzonica, che sta perdendo la sua capacità di mitigare il cambiamento climatico.

Noi crediamo che questa volta non debba vincere la voglia di fare affari o la paura di mettersi contro le grandi imprese multinazionali. Crediamo che l’Italia e l’Unione europea non debbano macchiarsi di complicità nella devastazione ambientale e nel massacro dei difensori della terra e dei diritti. Per questo chiediamo che il nostro Parlamento richiami il Governo a schierarsi immediatamente contro il trattato UE-Mercosur e a allinearsi agli altri membri Ue che ne chiedono la sospensione e la completa revisione.

Il governo accelera su TTIP e Mercosur, StopTTIP chiama una conferenza stampa alla Camera

10 Luglio : Da Milano una cartolina di auguri per la ripresa dei negoziati sul TTIP.
10 LugliRoma, 11 febbraio 2020 ore 10 @ Sala Stampa Camera dei Deputati, via della Missione 8

#STOP TTIP – Richieste e domande al Governo di associazioni, sindacati, contadini, produttori sul nuovo negoziato commerciale europeo con gli Stati Uniti. Interrogazioni e mozioni dei Parlamentari italiani

Intervengono:
Associazione rurale italiana – Antonio Onorati; Associazione per l’agricoltura biodinamica – Carlo Triarico; CGIL – Giacomo Barbieri; Movimento Terra Contadina – Elisa d’Aloisio; Federbio – Maria Grazia Mammuccini; Greenpeace – Federica Ferrario; Navdanya International – Manlio Masucci; Slow Food; Terra! – Fabio Ciconte

i Parlamentari firmatari di interrogazioni e mozioni sul tema
alla Camera: Sara Cunial (Misto); Stefano Fassina (LeU); Lorenzo Fioramonti (Misto); Rossella Muroni (LeU)
al Senato: Saverio De Bonis (Misto); Loredana De Petris (LeU); Carlo Martelli (Misto); Paola Nugnes (Misto) 

modera
Monica Di Sisto, Fairwatch – Campagna StopTTIP/CETA Italia

Nel 2015 un’imponente mobilitazione di organizzazioni ambientaliste, associazioni della società civile, sindacati, movimenti contadini, produttori e consumatori di tutta Europa e negli Stati Uniti portò all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni i rischi per la salute pubblica, l’occupazione, l’ambiente, il cibo, la produzione italiana, la biodiversità, i diritti fondamentali, i servizi pubblici e la democrazia presentati dal Trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale tra USA e UE (TTIP). Il negoziato subì una pausa con l’elezione di Trump, ma proseguì sotto traccia fino all’estate scorsa, quando Junker volò a Washington e sottoscrisse un accordo di principio per ricominciare a negoziare, sotto la minaccia di una pioggia di dazi. Ora la nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen non soltanto accelera per un nuovo accordo da realizzare entro poche settimane, ma appoggia la richiesta di Trump perché si negozi sull’agricoltura, argomento escluso nel mandato conferitole dai Governi dell’UE.
In assenza di alcun impegno concreto sui dazi già imposti da parte di Trump, l’UE sembra disposta a cedere su un trattato che disinneschi per sempre il Principio di precauzione, forzi le regole europee attualmente in vigore su pesticidi, OGM e NBT, apra – al di fuori di ogni controllo democratico e parlamentare – un canale permanente di negoziato transatlantico sugli standard di protezione sociale, ambientale e di sicurezza alimentare che sono il più grande ostacolo, attualmente, all’arrivo di merci USA nel mercato europeo. Né si pensa di procedere a una preventiva valutazione dell’impatto di un possibile accordo sulla sostenibilità sociale e ambientale e sulla quantità e qualità dell’occupazione e delle produzioni coinvolte
Il Governo italiano precedente non ha discusso la sua posizione con le parti sociali – neanche con il Parlamento italiano – prima di concedere il nuovo mandato negoziale, e quello attuale tace sull’accelerazione presente. La ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, incontrando il collega americano Sonny Perdue, si è addirittura mossa al di fuori del perimetro del mandato europeo che esclude l’agricoltura dalle trattative. Questa mancanza di trasparenza è inaccettabile per le organizzazioni della società civile: ci appelliamo al Parlamento perché insieme a noi ottenga un vero dialogo, che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini e delle parti sociali, e maggiore trasparenza su temi così importanti che colpiscono il cuore del sistema dei diritti e delle regole condivise e difese nel nostro Paese.

Il nuovo TTIP parte con l’ok dell’Italia — Stop TTIP Italia

Ieri, 15 aprile, tutti i governi dell’Unione – eccetto la Francia, contraria, e il Belgio, astenuto – hanno dato il via libera ai mandati chiesti dalla Commissione europea per negoziare un nuovo accordo transatlantico di liberalizzazione del commercio con gli Stati Uniti.

Una nuova versione del TTIP, anche se a Bruxelles ci tengono a non usare acronimi diventati “piuttosto tossici”, come ha avuto a dire la Commissaria al commercio Cecilia Malmstrom. La quale ha però dichiarato che sarà fatto “tutto il possibile” per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti entro il primo novembre 2019, prima della “scadenza” della Commissione Junker.

L’Europa si trova così a negoziare “con la pistola alla tempia”, cioè sotto il ricatto dei dazi che Trump ha utilizzato negli ultimi mesi per piegare le resistenze nei confronti di un accordo pericoloso per i nostri diritti e l’ambiente. Gli Stati Uniti, infatti, non hanno mai nascosto di voler mettere sul tavolo delle trattative settori come la chimica e l’agricoltura: le imprese multinazionali e i loro rappresentanti al Congresso, infatti, chiedono da sempre regole meno stringenti e più economiche per penetrare nel mercato europeo all’insaputa dei consumatori e dei cittadini. Bruxelles dal canto suo ha negato recisamente che questo accordo metterà a repentaglio la sicurezza alimentare o la salute umana. Ma chiaramente sulla Commissione europea pesano gli stessi, trasversali e transnazionali interessi industriali. Infatti…

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No Jefta: protestiamo l’11 e 12 dicembre contro il voto in Parlamento europeo — Stop TTIP Italia

No all’approvazione del Jefta a Strasburgo Martedì 11 e mercoledì 12 dicembre il Parlamento europeo discuterà e voterà il Jefta: il trattato di liberalizzazione commerciale tra l’Europa e il Giappone cui l’Italia ha dato qualche mese fa un frettoloso ok. Come Campagna Stop TTIP Italia abbiamo sviluppato una specifica interfaccia con la quale, con un…

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#StopCETAsubito: mobilitiamoci per bocciare il CETA prima delle Elezioni europee — Stop TTIP Italia

Nonostante le promesse, gli impegni elettorali, il Contratto di governo e le dichiarazioni pubbliche, dobbiamo constatare che il governo sta prendendo tempo invece di bocciare il CETA.

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Così Canada e UE usano il CETA per aggirare le norme sugli OGM — Stop TTIP Italia

Le istituzioni comunitarie hanno sempre assicurato che l’accordo UE-Canada non avrebbe modificato le leggi su produzione e commercio di prodotti derivati dalle biotecnologie. Ma oggi Stop TTIP Italia è in grado di dimostrare il contrario, pubblicando l’agenda e la sintesi finale di una videoconferenza datata 28 aprile 2018. Quel giorno a Parma, Bruxelles e Ottawa […]

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Con la scusa di Trump, l’UE riprova a forzare il TTIP — Stop TTIP Italia

Non servono particolari commenti per qualificare l’azione in corso in queste ore da parte della Commissione europea: un blitz estivo non democratico per forzare, con la scusa di comporre con Trump lo sfregio dei dazi, una liberalizzazione commerciale di settori molto delicati, legati alla qualità della vita delle persone, come i servizi, i farmaci, la chimica, i prodotti medici […]

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StopTTIP Italia lancia la nuova campagna #NoCETA #NonTratto

Il coordinamento Stop TTIP / Stop CETA si incontra a Milano il 10 febbraio e lancia un appello ai candidati alle elezioni politiche: #NoCETA o non vi votiamo. Obiettivo: bloccare la ratifica del CETA e cambiare l’agenda commerciale europea Bloccare definitivamente in Italia la ratifica del CETA, l’accordo di liberalizzazione commerciale Unione Europea – Canada, come segnale […]

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10 febbraio: assembla nazionale #StopTTIP #StopCETA

IL 2018 INIZIA CON IL BOTTO! ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA CAMPAGNA STOP TTIP IL 10 FEBBRAIO A MILANO Lo scorso anno abbiamo compiuto un’impresa: abbiamo fermato la ratifica del #CETA al Senato. Adesso siamo pronti al contrattacco, con una nuova campagna di pressione sul prossimo Parlamento. Organizziamola insieme il prossimo 10 febbraio a #Milano: vi aspettiamo!

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Tweetstorm #StopCETA – 5 dicembre

Come avevamo paventato, governo e maggioranza hanno intenzione di tornare alla carica con un ultimo blitz al Senato, per ottenere la ratifica del CETA. L’accordo UE-Canada, finora respinto dalla Campagna Stop TTIP Italia insieme a Coldiretti, CGIL, Greenpeace, Legambiente e più di 200 organizzazioni della società civile, deve essere bloccato anche questa volta con l’aiuto […]

Oggi Martedì 5 dicembre alle 14,30 è in programma un evento al Senato (scarica la locandina), durante il quale Stop TTIP Italia, Coldiretti e CGIL solleciteranno Palazzo Madama a mandare il CETA in letargo. Ma è fondamentale l’aiuto di tutti per sostenere questo decisivo momento di pressione.[…]

via Il Senato torna all’assalto del CETA. Fermiamoli! — Stop TTIP Italia